L’artigianato sardo tra gioielli, ceramiche e cesti

Artigianato sardo

L’artigianato sardo è ricco, di pregio e si distingue per l’unicità e la fedeltà alla tradizione:

  • dai gioielli in filigrana d’oro a quelli di sughero della Gallura,
  • dalla ceramica di Castelsardo, come vasi, piatti e brocche lavorati al tornio, cotti al forno e smaltati a colori naturali,
  • ai tappeti della Barbagia, tessuti con telai verticali,
  • fino ai coltelli di Nuoro.

L’arte dell‘intreccio dei cesti con foglie di palma, di grano, di mirto, di paglia o di vimini; della tessitura in cui ricorrono più di 100 motivi e simboli diversi tra forme geometriche, decorazioni vegetali, animali e simboli araldici; della lavorazione dei metalli e dei coralli per la produzione di gioielli e monili, raccontano usi e costumi tramandati di generazione in generazione.

Oggetti e monili dell’artigianato sardo

Tra gli oggetti di oreficeria potete trovare:

  • spille,
  • bottoni,
  • gemelli,
  • collane
  • e pendenti.

Si tratta di gioielli e monili utilizzati dalle donne sarde per feste e matrimoni, come:

  • la fede nuziale decorata da gocce d’oro,
  • l’anello di fidanzamento che ha incise due mani che si stringono e che sanciscono il patto d’amore,
  • un pendente lavorato in piastra d’oro, traforata e arricchita con pietre preziose,
  • e gli orecchini tra cui quelli a grappolo e quelli a torre.

Di notevole bellezza sono anche gli oggetti in legno, come la cassapanca sarda e le maschere usate per il carnevale, e i pezzi della coltelleria, come i leppas (vere e proprie sciabole) e i resolzas (a serramanico), classici coltelli di pastori e contadini, con manici di corno di muflone, bufalo o caprone.

Per i gioielli vi consigliamo di recarvi ad Alghero e a Iglesias, mentre per le ceramiche a Olbia, Oristano, Assemini, Cagliari e Sassari.

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